Se cerchi su Google un posto dove trascorrere una piacevole serata a Genova in tutte le guide troverai Ai Tröeggi.
Appena entri nel locale un’atmosfera calda ti avvolge. Muri arancioni, tavoli in legno scuro, bacheche piene zeppe di lattine mai viste e un bancone con tanto da offrire tra birre artigianali e una serie di vini per tutti i gusti (e portafogli). I ragazzi che ci lavorano sono giovani e accoglienti. Non senti la tensione di certi posti dove sembra di interrompere una giornata a Wall Street appena provi timidamente a ordinare qualcosa. Sono tutti disponibili, sorridenti e gentili. Nella saletta oltre il banco due cartine appese al muro sono invase da bandierine coi nomi di chi, da ogni parte del mondo, è passato di qui. Sul lato opposto un muro alto in mattoni rossi con mensole straripanti di bottiglie.
Scendendo le scale si arriva in una sala simile a una grotta. Scalette per accedere ai tavoli, sbarre, cancelli e lampade soffuse fanno apparire la stanza come una gattabuia, ma molto più accogliente. L’atmosfera intima e antica riporta a una locanda del tempo dei pirati. Contro una parete, dietro a una cancellata con lucchetto, a mo di cella, una moltitudine di bottiglie ben riposte con etichette curiose e nomi mai sentiti danno l’idea di quante volte potresti trovarti seduto lì senza mai ordinare lo stesso.
Ai Tröeggi nasce quando due amici di diciotto e vent’anni si stufano di lavorare in discoteca. Stanchi di fare Gin Tonic in plastica fino alle tre del mattino, convinti di poter fare di meglio, decidono di aprire un locale loro. Inizialmente non vendevano birre artigianali ne vini naturali e il locale non era qui. La cosa più particolare del posto era la location: tre terrazze sul mare sopra a una spiaggia a cui si accedeva passando attraverso il locale. Vuoi per l’energia di due giovani alla prima esperienza imprenditoriale, vuoi per la location davvero mozzafiato, il lavoro era tantissimo.
Nel 2010 decidono comunque di spostarsi nel cuore della città, in pieno centro storico, nella zona dei famosi vicoli. Qui, dove sono adesso, c’era un bar stile anni ottanta che hanno preso e messo a posto. Da allora offrono più di una vista mozzafiato e dei soliti vini in mescita che si trovano ovunque. Vini delle migliori cantine, birre artigianali autoctone e non, aperitivi tipici.
Il nome resta quello del vecchio locale. É una parola dialettale che significa lavatoi. Suona bene, ricorda un logo d’incontro e di chiacchiere. La clientela è tutt’altro che omogenea. Abitudinari si mescolano a chi di passaggio vuole assaporare un buon vino prima di ripartire. Giovani e meno giovani, italiani, americani, gente di tutte le parti. Ai Tröeggi sembra star lì per suggerire che Genova non è chiusa e noiosa come tanti la giudicano (chi non la conosce ma ama comunque esprimersi). É una città viva e dinamica, come il vino, piena di posti e persone da conoscere, luoghi da scoprire. Accogliente, sempre pronta a offrire cosa non ti aspetteresti di trovare.
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